C’è l’ombra della criminalità mafiosa nei sit-in e nei comizi di Sorgi Vittoria, guidato da Cesare Campailla e da Pippo Lauria. La sparuta presenza di gente che, giovedì scorso, non avendo altro da fare, cercava di infastidire e interrompere anche il lavoro degli uffici comunali non può essere sottovalutata, come si è fatto sin qui, e retrocessa a mera contrapposizione politica di una forza senza alcun seguito, viste le presenze inquietanti che hanno registrato le diverse ore di schiamazzi e la presenza quasi minacciosa dinanzi al portone di Palazzo Iacono.
A sostenere non solo i cartelli, ma anche le esternazioni, del duo improvvisatosi davanti al portone del Municipio, cioè Campailla e Aiello, vi erano, infatti, pregiudicati recentemente arrestati per minacce a collaboranti di Vittoria. Stiamo, quindi, parlando di alta criminalità o, comunque, di figure facili a delinquere la cui presenza non poteva non essere colta anche come segnale di minaccia nei confronti dei dipendenti del Comune che andavano a lavorare; come segnale di intimidazione nei confronti degli amministratori; come pessimo segnale nei confronti dell’intera città.
C’è poco da esternare solidarietà e da meravigliarsi se poi vengono bruciate le auto dei vertici dell’Amministrazione comunale, se si trova dell’olio esausto o del combustibile sulla macchina del sindaco o di fronte al portone dell’assessore o se ci sono continui danneggiamenti, visto che c’è chi soffia sul vento della disperazione e, soprattutto, c’è chi si circonda di malavitosi che sono stati e restano sotto procedimento penale non soltanto per pregressi reati, ma per fatti estremamente gravi, come le minacce o gli atti di violenza alle famiglie dei collaboranti.
A questo punto, mi aspetto, e non può essere altrimenti, una risposta da parte della magistratura e delle forze dell’ordine che sia diversa da quella che è stata sinora. Altrimenti penso che si stia solo sottovalutando la questione e che i reati contro amministratori siano considerati reati di serie B.