On.le Dott. Mario Catania
Ministro per le Politiche Agricole
Alimentari e Forestali
ROMA
Ill.mo Sig. Ministro,
Le sottopongo una questione che preoccupa migliaia di produttori e imprenditori agricoli, già vessati dalla pesante crisi che sta attraversando tutto il comparto dell’ortofrutta, ovvero l’accordo bilaterale tra UE e Marocco approvato dal Parlamento europeo in data 16 Febbraio u.s. che legittima, sostanzialmente, il vasto tessuto di importazioni commerciali trasversali che ha significativamente condizionato i prezzi di vendita dell’ortofrutta dell’intera area meridionale dell’Europa, stroncando la possibilità di vendere a prezzi remunerativi l’ortofrutta siciliana.
A nulla è valso l’intervento della commissione Agricoltura del Parlamento, unitamente all’Organizzazione europea di rappresentanza degli agricoltori e delle cooperative agricole che formalmente hanno invitato la Commissione Commercio Internazionale del Parlamento Europeo – competente in materia – a non approvare il provvedimento ed esprimere in tal senso parere contrario.
L’accordo approvato denuncia un modo di intervenire, da parte dello stesso Parlamento UE, nelle vicende della crisi dell’economia dei Paesi a più forte connotazione agraria, quali sono i Paesi Mediterranei della UE, totalmente sconnesso rispetto alle politiche di contrasto della crisi stessa, quasi che la Macroeconomia finanziaria costituisca l’unico scenario da prendere in considerazione.
Al di là di gravi perplessità riguardo gli aspetti collegati agli interscambi commerciali, alla differenza del costo del lavoro, ai diritti civili non applicati, alla sicurezza alimentare ed altro, con l’accordo UE-Marocco rischiamo di assistere ad una notevole riduzione o alla totale eliminazione dei dazi doganali, in particolare per le produzioni orticole, frutticole, floricole ed agrumicole. Ciò significa che alcune produzioni tipiche del territorio italiano, sarebbero minacciate dall’entrata nel mercato europeo di prodotto proveniente dal Marocco e ottenuto a condizioni più competitive di quelle attuali.
Con tale provvedimento i nostri prodotti, specie le produzioni ortofrutticole che sono tra le eccellenze del nostro territorio, saranno meno competitivi se prodotti nella UE piuttosto che in Paesi terzi, con la conseguenza che al consumatore marocchino converrebbe acquistare un prodotto tunisino piuttosto che quello italiano. Insomma si teme che questo accordo sia estremamente penalizzante per l’agricoltura mediterranea e per quella siciliana in particolare, suona come una condanna a morte per decine di migliaia di aziende agricole del mezzogiorno d’Italia e del resto dell’Europa Mediterranea, bloccate dagli alti costi di produzione, dal dovere di rispettare i lavoratori e le libertà sindacali.
L’agricoltura e la serricoltura siciliana stanno attraversando una grave crisi strutturale e il provvedimento della Comunità Europea graverà ancora di più su centinaia di migliaia di famiglie e di aziende già sull’orlo del fallimento e della miseria assoluta.
Con l’approvazione dell’accordo UE-Marocco è prevalsa un’Europa nordista, falsamente aperta al Mediterraneo. I popoli del sud del Mediterraneo vanno aiutati, ma sicuramente non a danno delle regioni più svantaggiate in Europa.
Per quanto sopra chiediamo alla S.V. Ill.ma di valutare l’opportunità di impugnare il provvedimento comunitario, come sta facendo qualche Stato dell’UE, e adottare una serie di misure compensative a sostegno dell’agricoltura e della serricoltura siciliana, come l’abbattimento dei costi di produzione, al fine di scongiurare l’ennesimo attacco alla nostra economia che segnerebbe la fine dell’agricoltura siciliana.
In attesa di cortese riscontro, colgo l’occasione per porgere distinti saluti.