Sulle pagine della cronaca di Vittoria di oggi quattro notizie su sei sono relative a piccola ma odiosa criminalità ai danni di anziani, famiglie e abitazioni. L’ultima in ordine di tempo è la rapina in casa di una sessantacinquenne. Purtroppo, in maniera quasi grottesca, nelle stesse pagine si legge che la maggiorenne arrestata martedì per essersi macchiata di un crimine odioso come lo scippo, a distanza di tre giorni, dopo la convalida dell’arresto, è già a casa sua, mentre la vittima del reato è ancora in ospedale. Questo fa perdere fiducia nelle istituzioni. A questo punto, a poco servono gli sforzi immani compiuti da polizia, carabinieri e guardia di finanza, ridotti al lumicino da una politica nazionale dissennata che taglia mezzi e risorse. Purtroppo, la legislazione processual-penalistica è frutto di quella politica nazionale che non riesce a guardare alle esigenze di sicurezza della collettività e lascia che i cittadini vengano massacrati da orde di barbari. Allora, o si mette mano al rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine, in particolare a Vittoria e nelle altre realtà a rischio, e contestualmente si rafforzano le tutele e le norme punitive e rieducative del delinquente, facendo in modo che, una volta scontata la pena, torni ad essere una mela sana all’interno della società, oppure assisteremo sempre più al degrado di una politica nazionale totalmente scollata dalla realtà.