Denuncio all’opinione pubblica un’aggressione verbale di cui sono stato fatto oggetto nel pomeriggio di ieri, lunedì 6 giugno. Al ritorno dalla festa provinciale dei carabinieri, alla quale ho portato la presenza del Comune, in segno di gratitudine per il lavoro svolto dall’Arma a tutela della sicurezza nel comprensorio, mentre transitavo con l’auto istituzionale lungo Via Bixio, in direzione di Palazzo Iacono, all’altezza del comitato elettorale del candidato sindaco Francesco Aiello ho avuto l’ennesima conferma del fatto che chi governa il consenso elettorale con l’odio e aizzando alla violenza non può rappresentare una collettività che si è evoluta e si è affrancata, nella sua maggioranza, da simili metodi.
È accaduto che il passaggio dell’auto del Comune ha provocato tra molti sostenitori di Aiello che bighellonavano in quel sito cori da stadio e urla violente e minacciose che nulla hanno a che fare con il legittimo senso di soddisfazione che prova chi ottiene un risultato elettorale. Evidentemente c’è chi vorrebbe nuovamente trasformare Vittoria in una città sotto scacco da parte dell’incultura e della barbarie. Ho già detto che la mia posizione in vista del ballottaggio non può essere di favore per un candidato di destra, ma non posso certo esimermi dal considerare una iattura, per una città evoluta e democratica come Vittoria, chi ancora oggi pretenderebbe di governarla in simbiosi con delinquenti e reietti sociali e chi, per amore di qualche voto in più, fomenta, non dissociandosene, inciviltà, odio e violenza.
Io non sono della partita, dal momento che il Pd è risultato sconfitto, e non lo ero neanche prima, non essendo io il candidato sindaco, quindi non potrò dare a questi soggetti l’ennesima lezione di civiltà e di superiorità democratica come quelle che in questi dieci anni ho somministrato loro più volte; ma confido nel fatto che la collettività vittoriese cresciuta, moderna e democratica non si lasci condizionare da sacche di mafiosità politica.