In periodo di crisi è difficile parlare di sport e di società sportive, ma da primo tifoso del Vittoria e da sindaco non posso leggere sugli organi di stampa che il Vittoria è in vendita. Non esiste la vendita di titoli sportivi e non consentiremo un misfatto del genere; rendo merito a Salvatore Barravecchia di aver condotto il campionato fino alla fine e di aver cercato soluzioni e invito quanti fossero, da sportivi, interessati, ad avvicendarlo o a sostenerlo per rifondare un’altra annata calcistica. Ma, qualora ciò non fosse possibile, non esiste che si possano vendere i titoli; sono ipotesi che si stavano seguendo anni fa e che sono risultate assolutamente invise alla popolazione vittoriese e soprattutto chi, come Barravecchia, ha condotto con dignità fino alla fine del campionato una società gloriosa come il Vittoria, non può pensare, dopo questi sacrifici fatti, a vendite. Il Comune aveva fatto la propria parte, ma la cifra deliberata in favore della società è stata pignorata per evidenti debiti della società stessa. A questo punto quello che può fare il Comune è invitare alla chiarezza societaria, alla verifica dei debiti e dei crediti e, soprattutto, ad un risanamento della società e a ripartire con lena per il prossimo campionato; ma non esiste la vendita del titolo. O si ha la dignità e il piacere di chiudere in bellezza con la donazione della società a chi ne ha interesse a coltivarla, tramite ripianamento anche dei debiti, oppure si pensi a rifondare ed a rinnovare per l’anno prossimo.