Preoccupazione, ed anche sgomento per l’omicidio di via Adua, ma nessuna rassegnazione: la città di Vittoria saprà reagire. La Vittoria che conosco io quella democratica, fatta di tanta gente che combatte e lavora, ogni giorno, per tirarsi su e per portare avanti la propria famiglia, quella città si deve stringere attorno alle forze dell’ordine ed alla magistratura. Tutti siamo chiamati a collaborare e tutti, dalle istituzioni, in prima fila, al semplice cittadino, dobbiamo far emergere il nostro senso civico, il nostro senso di legalità e di democrazia e rigettare qualunque ipotesi di violenza: da quella mafiosa, a quella di cosa nostra che c’è stata a Vittoria, ma che le forze dell’ordine hanno colpito duramente negli anni scorsi, a quella che potrebbe essere la violenza di strada. La Vittoria che noi vogliamo, la Vittoria democratica deve reagire con determinazione, deve farsi valere con il buon senso, la voglia di democrazia e deve affidarsi a questa magistratura e a queste forze dell’ordine che hanno dimostrato in più occasioni di saperci tutelare. Io mi aspetto che ci siano risposte importanti e immediate da parte delle forze dell’ordine, considerato che ho il ricordo netto della strage del ’99, quando a distanza di pochi giorni le forze dell’ordine seppero individuare con grande acume investigativo gli autori materiali e i mandanti della strage. Anche in questo caso la città di Vittoria si aspetta una risposta forte. Poi c’è uno Stato che deve tornare a scommettere sulla sicurezza e che non può lasciare questi pochi, coraggiosi, uomini delle forze dell’ordine e della magistratura senza risorse e senza mezzi; e queste città, che vogliono riscattarsi da un passato di criminalità e difficoltà, devono essere aiutate e non lasciate sole.