Replico alle dichiarazioni dei consiglieri comunali Cirica e Caruso, che avevo tirato in ballo nel corso della conferenza stampa sulla sentenza riguardante lo schema di massima del Prg.
Leggo infatti sui giornali che le mie critiche sui cambi di casacca dettati da motivi personali non sono risultate gradite ai due consiglierii. Voglio rassicurare entrambi che non vi è da parte mia alcun nervosismo né sussiste alcuna previsione di elemosina dopo il 5 giugno: continuerò, anzi, a fare solidarietà anche attraverso la mia attività professionale, come risulta personalmente ai due consiglieri. Se Cirica e Caruso non gradiscono la definizione di “accattoni politici”, posso usarne altre equivalenti: cambiacasacca, voltagabbana, transumanti, mprugghiapuopulu. Sono queste, nel comune linguaggio adoperato nel dibattito politico, le aggettivazioni adoperate per individuare quanti trasmigrano da una parte all’altra dei consessi non per divergenze programmatiche o ideologiche, ma perché non sono stati gratificati nelle loro aspettative personali. Se, rispetto ad una generale indicazione di trasmigrazione per bassi motivi di accattonaggio politico, Cirica e Caruso si sono sentiti toccati personalmente e hanno avvertito il dovere di giustificare la loro transumanza, evidentemente si sono collocati da sé nell’immaginario collettivo delle suddette aggettivazioni. Mi spiace che dei consiglieri eletti in liste che supportavano la mia candidatura a sindaco non abbiano saputo svolgere il loro ruolo e che in questi ultimi cinque anni non abbiano dato il loro contributo e non abbiano fatto conoscere le loro opinioni sugli atti dei quali si è occupato il Consiglio comunale. Purtroppo, il microfono della sala consiliare non è mai riuscito a registrare la loro voce, se non al momento dell’appello, quando entrambi rispondevano “presente.