Il segretario provinciale del Psi, Carmelo Diquattro, che dagli organi di stampa chiede notizie sull’esito del finanziamento di due milioni di euro per la zona artigianale, mi dà l’occasione per spiegare come siamo di fronte all’ennesima stortura regionale. Il nostro progetto è stato ammesso a finanziamento, però con l’obbligo di provvedere ad un’integrazione del medesimo; integrazione che è sicuramente superiore a quella del finanziamento concessoci e che, quindi, rende di fatto inapplicabile il finanziamento stesso. Avevamo tentato di esperire un mutuo di circa due milioni di euro per gli espropri dell’area, ma l’ufficio Ragioneria del Comune ha verificato che i limiti imposti dal patto di stabilità, come immagino sia noto a tutti e a maggior ragione a chi è già stato assessore in questa Amministrazione, non ci consentono di assumere un mutuo di tale entità. Ecco perché alla Regione chiediamo, semmai, di mantenere il finanziamento, visto che ci sono centinaia di milioni e milioni di euro che rischiano di essere restituii alla Comunità europea, e d’integrare ed aiutare tutti i progetti vincitori del bando, assicurando anche le spese di esproprio. Se così fosse, questa potrebbe essere la soluzione per non restituire centinaia di milioni di euro alla Comunità europea e, nello stesso tempo, per rendere effettivo e fattibile quella famosa graduatoria nella quale ci siamo piazzati negli ultimi posti, ma ci siamo piazzati e, quindi, considerato che quasi tutti i Comuni avranno la stessa problematica da risolvere, auspico un intervento presso la Regione. D’altronde, la questione dovrebbe essere ampiamente conosciuta dall’ex assessore Diquattro che l’ha seguita, fino allo scorso anno, lui stesso e, quindi, sa bene che l’entità del finanziamento è nettamente inferiore rispetto all’entità della somma che dovrebbe mettere a disposizione il Comune; penso sia opportuno, da parte di un ex assessore che, a quanto mi risulta, ha anche incontrato il Pd e le altre forze di maggioranza, utilizzare le ampie possibilità che ha di partecipare alla vita ed alle problematiche amministrative, piuttosto che esporle senza prospettare soluzioni.