Commento le dichiarazioni rilasciate da alcuni candidati a sindaco e da esponenti politici cittadini in merito all’operato della sua amministrazione.
Leggere il resoconto dei comizi elettorali di alcuni candidati a sindaco susciterebbe ilarità se non fossi seriamente preoccupato per il livello che ha raggiunto il dibattito politico in città. Io assolvo ai miei doveri, e continuerò a farlo fino all’ultimo giorno del mio mandato; speravo che la mia mancata partecipazione alla campagna elettorale servisse a svelenire il clima e a far sbollire la rabbia di chi ha subito reiterate sconfitte quando si è confrontato con me. Ma purtroppo, per nascondere la pochezza di idee e l’assenza di programmi, questi signori continuano a rendermi involontario protagonista di una tenzone alla quale non concorro. Aiello è sempre ossessionato dal mio cognome, e spero che nella sua furia non confonda Irene Nicosia con me e non la investa dei suoi soliti improperi.
L’ex sindaco sconosce ormai qualunque tipologia di procedura amministrativa e si ostina a parlare di un Prg che ha tentato di affossare, cristallizzando Vittoria nelle previsioni urbanistiche di quarant’anni fa e sconfessando se stesso, che nel 2005, a fine sindacatura, incaricò l’ingegnere Erbicella di redigere un Prg all’insegna della perequazione e dello sviluppo espansionistico. Lo stesso Aiello invoca Crocetta e Cracolici sul Gac e non sa che il progetto, grazie al quale abbiamo portato a Vittoria due milioni di euro di finanziamento europeo, che lui avrebbe preferito si perdessero, si è concluso da tempo. Quanto al consigliere Mustile, nonostante non si candidi – d’altronde, come potrebbe giustificare una candidatura con la destra, che ora appoggia? – anziché occuparsi della lista cui dice di appartenere, continua ad essere ossessionato dal Prg. E infine, il candidato Giurdanella, che raggiunge vette di ridicolo quando sostiene che in Municipio entrano solo intrallazzatori. Così facendo, etichetta malamente se stesso, visto che proprio lui è un noto frequentatore del Palazzo di Città, a causa dei suoi molteplici incarichi professionali. Mi chiedo allora: è possibile che questi esponenti politici non abbiano argomenti e idee e che non sappiano che parlar male degli altri? Da amministratore che in questi dieci anni ha profuso impegno ed ha ottenuto risultati, penso che questo sia un momento grigio, come lo dipingono molti dei candidati a sindaco, ma non per i problemi amministrativi di cui loro vaneggiano, quanto piuttosto per la pochezza di idee e per la bassezza delle esternazioni dei personaggi che si stanno contendendo un ruolo che dimostrano di non meritare.