Nuovo incontro ieri a Palazzo Iacono,con i sindaci di Acate, Pozzallo, Santa Croce, Gela, Niscemi, Licata, Ramacca, Gravina di Puglia e Casal di Principe, l’assessore Sandra Sanfilippo, del comune di Comiso, e i parlamentari iblei Orazio Ragusa, Giovanni Mauro e Giuseppe Digiacomo. Ancora una importante riunione, a conferma che la città di Vittoria non solo è presente sulle tematiche e sulla protesta agricola, ma è sempre capofila delle iniziative. Non posso non ringraziare i sindaci presenti, tra i quali anche alcuni provenienti da Campania e Puglia e, per delega, da Calabria, Sardegna e Basilicata. Dall’incontro è emerso, anzitutto, che cominciano ad arrivare i primi risultati positivi a seguito delle iniziative di protesta: la dichiarazione dello stato di crisi, una delle richieste della piattaforma, è stata infatti decretata dalla Regione Siciliana, su proposta ed iniziativa dell’assessore Cracolici, per quanto riguarda due dei prodotti principe del comparto, che hanno subito i principali contraccolpi dall’accordo euro-mediterraneo: arance e pomodoro. Inoltre, nella delibera e nella relazione della Giunta, il pomodoro di Vittoria, in generale, e il ciliegino, in particolare, sono i protagonisti dell’iniziativa della Regione. La delibera è ad un passo importante, però riteniamo che debba essere ulteriormente integrata con il riconoscimento dello stato di crisi per tutti i prodotti oggetto dell’accordo euro-mediterraneo, e questa è la prima decisione che abbiamo preso nel Comitato dei sindaci di ieri: La crisi sta investendo non solo tutti i territori, ma anche tutti i prodotti dell’ortofrutta, dalla zucchina al carciofo. La seconda decisione che abbiamo preso è stata quella di avviare una serie di iniziative di confronto con i tavoli del Ministero dell’Agricoltura visto che, nella riunione ottenuta al Ministero circa un mese fa, si era instaurato proprio un tavolo tecnico per studiare altre misure anti crisi, tavolo che da allora non è stato più convocato; noi chiediamo con forza la sua riconvocazione e che lo stesso venga allargato alle Regioni che stanno partecipando alle iniziative di protesta.
Sicuramente aderiremo alle iniziative e alla proposta lanciata dal movimento Riscatto e da altri movimenti, con forme di protesta ancora più pressanti, rispetto a quella della manifestazione del 14 marzo scorso, come la giornata di sciopero della terra.
Le prime risposte ci sono, le attenzioni istituzionali ci sono, ma adesso più che mai è necessario fare di più e chiediamo con forza che il Governo nazionale si muova per dare finalmente un sostegno concreto all’agricoltura.