Replico alle dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione da Salvatore Cilia, esponente di Sicilia Futura, a proposito dell’operato dell’amministrazione comunale sulla vertenza agricola. Le dichiarazioni di tale Cilia, esponente dell’ennesima sigla inventata da poco per perpetuare il gioco delle correnti, tirano in ballo, e solo per questo intervengo, l’operato dell’amministrazione comunale sui temi dell’agricoltura. Quello che accade nella psiche di chi cambia casacca in campagna elettorale per brama di posticini dovrebbe essere oggetto di attenti studi sociologici: perché è vero che è lecito cambiare idea e posizione politica per mera convenienza personale o per delusione rispetto alle tante e pressanti richieste di posti di sottogoverno rifiutate, ma ciò che è bizzarro è che per giustificare tutto questo si senta la necessità, probabilmente per di un rigurgito di pudore o per vergogna, di addebitare a motivazioni politiche di alto livello scelte delle quali non si va fieri. Le iniziative intraprese, non da ora, dall’amministrazione comunale a sostegno dell’agricoltura sono note a tutti, com’è noto il ruolo di capofila – inter pares tra tutti i Comuni più prestigiosi del meridione d’Italia. In questi anni abbiamo adottato in favore del comparto agricolo provvedimenti che sono stati portati nelle varie sedi istituzionali. Bene ha fatto il segretario provinciale del Pd, Giovanni Denaro, a stigmatizzare la caduta di stile e la mancanza di rispetto per gli agricoltori dimostrate dal viceministro Olivero, che è stato portato in visita a un candidato al Consiglio comunale anziché a confronto con le migliaia di agricoltori con i quali l’amministrazione comunale sta interloquendo e per i quali sta sostenendo questa importantissima battaglia. Io il viceministro ho preferito incontrarlo al Ministero nel febbraio 2015, quando gli ho sottoposto la piattaforma che ancora oggi è oggetto delle manifestazioni e delle rivendicazioni del comparto agricolo. Evidentemente, se si è arrivati a riproporre tutti i punti di quella piattaforma, lo si deve all’assenza di iniziative e di riscontri da parte delle istituzioni. Noi ci confrontiamo con i rappresentanti istituzionali e, siccome non utilizziamo il dramma degli agricoltori per bassi scopi elettorali, abbiamo portato le richieste del comparto agricolo al Ministero e alla Regione, non a casa di singoli candidati. Il Comune ha fatto e continuerà a fare di tutto, sempre, per tenere alta l’attenzione sulla vertenza e per fare incontrare gli agricoltori con chi può dare loro risposte. Non abbiamo tempo da perdere con chi è insoddisfatto per non avere ottenuto una poltroncina.