A seguito dell’audizione che ha avuto luogo martedì 11 settembre nella Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito del Senato della Repubblica, nel corso della quale sono stato ascoltato sulla vicenda Muos insieme al sindaco di Niscemi, e ad alcuni componenti il comitato No Muos, il presidente di tale Commissione, Rosario Giorgio Costa, ha inviato ieri una lettera al Ministro della Difesa, ammiraglio Gianpaolo Di Paola, per chiedere una moratoria dei lavori d’installazione del sistema Muos. “In applicazione del principio di precauzione da applicarsi, ove necessario, anche ad analoghi sistemi di radiotelecomunicazioni operanti negli insediamenti militari della Sardegna – si legge nella lettera della Commissione – il richiamo esplicito al principio di precauzione implica che nessun impianto debba essere attivato fino a che non sia stato inequivocabilmente dimostrato che esso non comporta alcun danno per la salute e per l’ambiente. Sono certo che nessun nocumento potrà derivare alla programmazione dell’attività militare da una eventuale, breve sospensione delle predette attività, mentre un grande vantaggio, anche per quel che riguarda l’accettazione di tali opere da parte della popolazione, può derivare da un’attenta e pertinente analisi dei rischi, tale da coniugare le esigenze della difesa con la necessaria trasparenza dell’azione pubblica e con l’impegno a garantire la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, materie alle quali il Dicastero posto sotto la Sua direzione ha sempre prestato grandissima attenzione”.
Nella vicenda Muos, abbiamo dunque raggiunto un risultato importante che costituisce, finora, il punto più alto della difesa dei cittadini di Niscemi e Vittoria e della popolazione limitrofa. Risultato che si è potuto raggiungere, oltre che per la determinazione a chiedere, anche in piena estate, le audizioni nelle due Commissioni parlamentari, una della Camera e l’altra del Senato, anche e soprattutto grazie al lavoro delle istituzioni e dei comitati No Muos. È, inoltre, un risultato che, comunque, fa da contraltare al disinteresse ed al servilismo del Governo regionale che sta vergognosamente in silenzio, con i suoi assessori, nonostante il pronunciamento dell’Ars.