La quarta sezione del Tar di Catania, con ordinanza del 12 febbraio scorso, ha respinto il ricorso presentato dalla Sea – la ditta che aveva in appalto il servizio di igiene pubblica – per l’annullamento dell’ordinanza sindacale n.88 del 31 dicembre 2015 in materia di salute pubblica.
Nella battaglia di legalità e di tutela della città abbiamo avuto ancora una volta ragione. L’ordinanza del 31 dicembre scorso, emessa per affrontare i problemi dell’igiene urbana creati dalla cattiva conduzione del servizio, negli ultimi mesi, da parte della Sea, ha resistito all’attacco giudiziario tentato dalla ditta agrigentina. Il Tar di Catania, infatti, ha respinto la richiesta di annullamento, previa sospensiva, dell’ordinanza n. 88, con la duplice motivazione che la richiesta determinerebbe il perpetuarsi di una situazione di pericolo per la salute pubblica e che, rispetto all’interesse generale di un sindaco e di un ente di tutelare la salute dei cittadini e di avere un servizio di igiene superiore agli infimi standard qualitativi nei quali era precipitato negli ultimi mesi, vi sono, in capo alla ditta ricorrente, interessi meramente economici che vanno valutati in altra sede. I giudici amministrativi hanno escluso la sussistenza di qualunque pericolo di danno grave e irreparabile nei confronti dell’azienda che ha presentato il ricorso ed hanno implicitamente riconosciuto la bontà della difesa del Comune da un danno – quello sì, grave e irreparabile – legato alla mancanza di igiene pubblica. Ringrazio gli uffici della Polizia municipale e dell’Urbanistica, che hanno lavorato, peraltro a ridosso di Capodanno, per l’emanazione dell’ordinanza, che aveva il carattere della straordinarietà e dell’urgenza, e mi piace evidenziare come ancora una volta sia stata apprestata una positiva difesa da parte dell’Ufficio Avvocatura, che era presente anche in udienza. A fronte delle critiche che mi erano pervenute da parte dell’opposizione, che sembrava voler difendere più gli interessi privati dell’azienda che quelli della città, l’amministrazione comunale è stata l’unico soggetto che ha lavorato e ha rischiato per difendere la dignità, il decoro e la pulizia di Vittoria. Ora che, salvo ulteriori, non temuti e temerari appelli da parte della Sea, abbiamo alcuni mesi di respiro, è importante che gli uffici lavorino per predisporre il bando di gara pluriennale per individuare le soluzioni migliori in tema di igiene pubblica e che, nelle more, la ditta individuata con l’ordinanza del 31 dicembre scorso si doti di più mezzi e garantisca un maggiore impegno affinché il miglioramento del servizio compia un ulteriore salto di qualità e venga avviata la raccolta differenziata.