Il Consiglio di Giustizia amministrativa ha rigettato il ricorso, presentato da sette Comuni iblei, sulla decadenza del Piano paesaggistico; è stata confermata dal Cga la correttezza di tutto l’iter del Piano paesaggistico e sono state, altresì, confermate le ragioni per le quali il comune di Vittoria e il sottoscritto non abbiamo inteso fare lcun ricorso nei confronti del Piano stesso. Io che so che lo stesso Piano era ed è un’opportunità per il territorio e che l’iter era corretto e non resto assolutamente sorpreso da questa decisione; anzi, me l’aspettavo e mi ritornano in mente gli attacchi assolutamente ingiustificati e, come al solito, quasi virulenti, con cui alcuni consiglieri di opposizione qui a Vittoria mi attaccarono perché ero stato l’unico sindaco che non aveva presentato ricorso contro tale Piano; aldilà delle mie simpatie ambientali ed antipatie, invece, per chi deturpa e vuole danneggiare il territorio, aldilà del fatto che non abbiamo mai visto nel Piano paesaggistico alcun limite ed alcun problema per l’agricoltura e la serricultura, prova ne è che l’assessore regionale all’Agricoltura Francesco Aiello che, da consigliere comunale, inveiva contro il Piano paesaggistico, appena approdato alla Regione, nella veste, tra l’altro, di assessore all’Agricoltura, non ha mosso un dito per modificare il Piano del suo presidente Lombardo. Ed era anche lui tra coloro i quali attaccavano in maniera scriteriata l’amministrazione comunale! Oggi sono fiero di aver fatto risparmiare all’ente che rappresento inutili ed ingentissime spese legali; di non aver proposto ricorso contro uno strumento che è, semmai, di tutela e di valorizzazione del nostro territorio e, come al solito, la fiducia nella giustizia ha un esito che chi legge le carte con attenzione e senza assumere posizioni squisitamente infondate di critica e di ostruzionismo politico a tutto e a tutti, di allarmismo e di semplice populismo demagogico, avrebbe potuto leggere chiaramente. Sono contento non solo perché il Piano ci tutelerà dalle trivellazioni nella Val di Noto ed è l’unico strumento che ci tutela dalle autorizzazioni ancora in vita della Regione Siciliana per la Panther, ma anche perché i nostri serricoltori potranno proseguire tranquillamente la loro attività senza limiti odiosi e senza che nessuno, che oggi riveste altri ruoli regionali, vada a raccontare loro delle frottole.