La Sea, anziché cavillare sul contratto, rispetti la città e i dipendenti

sap2Replico all’amministratore della Sea, Gianni Mirabile, che ieri ha preso posizione in merito alle inadempienze, da me contestate, nella gestione del servizio di igiene urbana.
Le risposte dell’amministratore della Sea sono insoddisfacenti e servono, semmai, a rimarcare ancora di più le responsabilità dell’inefficienza della ditta. Il capitolato, seppure non ottimale, tant’è vero che è stato oggetto di importanti modifiche, è stato accettato dall’azienda in sede di conferimento dell’appalto. Pertanto è ridicolo affermare che la Sea ne ha lamentato l’inadeguatezza sin dal secondo giorno di lavoro: questa affermazione evidenzia l’intenzione della ditta di accaparrarsi un lavoro molto appetibile avendo già in animo di non realizzarlo al meglio. Va contestata in toto l’affermazione relativa al personale da impiegare nei servizi di pulizia: le ore e il numero degli addetti non potevano che essere indicativi per la quantificazione approssimativa delle somme da mettere a base d’asta, mentre è chiaro che il risultato dev’essere il raggiungimento dell’obiettivo del servizio. Non abbiamo locato una prestazione d’opera, né ci risulta che la Sea sia un’agenzia interinale: abbiamo conferito un appalto, e l’obbligazione è di risultato, non di mezzi. Invito perciò gli uffici competenti a rilevare tutte le inadempienze relative al mancato raggiungimento dei risultati. Quanto alle somme dovute, voglio ricordare che il nostro Comune è stato tra i primi in Sicilia a pagare le fatture nei tempi previsti dal contratto, e per contro ha ricevuto diverse lamentele da parte dei sindacati in ordine alle inadempienze della Sea in materia di diritti dei lavoratori. Peraltro, da quando si è spostato il trasporto dei rifiuti oltre i cinquanta chilometri dalla destinazione, l’azienda ha fatturato la differenza di chilometri calcolandola sia per l’andata che per il ritorno (mentre il contratto prevede cosa ben diversa). Vanno quindi rivisti tutti i conteggi, e chiedo agli uffici di verificare la situazione e di effettuare, se necessario, le dovute trattenute. La smetta la società agrigentina di cavillare sull’appalto, e pensi piuttosto a rispettare la città, che dopo un avvio discreto del servizio, negli ultimi mesi è stata costantemente offesa, tanto sui temi dei diritti dei lavoratori quanto sulla pulizia urbana.
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