Ho inviato una lettera al segretario provinciale della Cgil, Giovanni Avola, e, per conoscenza, al Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, per riscontrare una nota, inviatami dal segretario provinciale Cgil-FP, Giovanni Lattuca, con oggetto la “richiesta di pubblicazione di un bando dei 7 anni per l’affidamento del servizio di gestione dei R.U. ed assimilati, igiene urbana e servizi speciali”.
“Si tratta di una nota assolutamente priva di senso che denuncia irresponsabilità ed un’inedita metodologia di rapporti istituzionali in un sindacato con il quale l’ente che rappresento ha sempre mantenuto rapporti istituzionali e di confronto improntati alla massima collaborazione e al rispetto reciproco. Senza entrare nel merito della questione posta, tra l’altro, così male sia nel merito, che nel metodo, tanto da non meritare alcuna risposta, respingo al mittente l’idea che le procedure intraprese in merito all’affidamento del servizio di igiene urbana siano una ‘bufala’ o un ‘bluff’. In relazione all’auspicato, da parte di Lattuca, intervento della Magistratura di Ragusa, non intendo tediare la Procura con l’invio di questa nota, che, però, riscontrerò nei dovuti modi e, qualora dovesse rendersi necessario, anche con interventi forti, per fare chiarezza su quali siano gli interessi che, indirettamente, intende tutelare Lattuca, che, purtroppo, rappresenta il sindacato, e quali strani fini intenda perseguire invocando, da un lato, l’esborso di maggiori somme da parte del Comune e, dall’altro, l’avvio di procedure di gara per sette anni; procedure che, a stretto rigore, tra passaggi in Consiglio comunale, iter amministrativo, ed adeguamento di gara, comporterebbero proroghe per periodi che andrebbero ben aldilà della scadenza del mio mandato e di quelli previsti dall’attuale contratto in corso; lecito, quindi, pensare o ad una totale ignoranza, da parte del Lattuca, delle procedure di cui parla tanto o a un evidente interesse a far lievitare i costi dei servizi a favore dell’impresa. Una nota, quindi, che giudico una poco opportuna ingerenza ed un’indebita pressione sull’Amministrazione comunale che rappresento. In altre parole, una richiesta che tutela, più che quelli dei lavoratori, gli interessi dei privati.