Ho intenzione di rivolgermi al Prefetto di Ragusa poiché trovo molto strana la mancata partecipazione delle ditte all’appalto per l’espletamento del servizio di igiene urbana. Al primo avviso sono state ben tredici le ditte che hanno manifestato interesse; di queste, una è stata esclusa, per cui ne sono rimaste dodici ammissibili. Alcune hanno, successivamente, chiesto anche dei chiarimenti. Eppure, nonostante il periodo di crisi, che induce molte ditte a precipitarsi sui pochi appalti pubblici banditi, non vi sono state offerte per ben due scadenze. C’è, inoltre, da considerare che in Sicilia molte aziende del settore vantano crediti insoluti da parte di vari enti pubblici, per cui è ancor più strano che non abbiano manifestato interesse per un Comune, qual è quello di Vittoria, che paga tempestivamente l’Amiu. Può darsi che la gara a qualcuno possa essere risultata non appetibile. Oppure, può anche darsi che un appalto del genere possa essere stato condizionato da pressioni intimidatorie più o meno visibili. Nell’ipotesi, ciò desterebbe allarme e preoccupazione. Ma non solo. Se non si dovesse andare avanti con il processo di esternalizzazione, attuato con un bando trasparente e concorrenziale, come quello da noi voluto, i primi a rischiare saranno i dipendenti Amiu, poiché, considerata la liquidazione e la situazione di difficoltà operativa dell’azienda, non è difficile ipotizzare un finale simile a quello della Gesip di Palermo, con prepensionamenti e messa in cassa integrazione. Io m’impegnerò perché ciò non avvenga: chiederò aiuto agli organi dello Stato affinché vadano a buon fine le procedure per addivenire alla liquidazione dell’Amiu ed al servizio di raccolta affidato a ditte esterne, secondo le modalità di legge ed i vincoli normativi, a partire dal 1 gennaio 2013”.