Sul caso Crocetta, stigmatizzo l’operato del consigliere comunale di FdI, Giovanni Moscato, che ha lanciato una petizione per revocare la cittadinanza onoraria al Presidente della Regione Sicilia. Si tratta di un’azione di bassissimo sciacallaggio, condotta da consiglieri comunali della destra che speravo fossero più maturi e seri. Sulla questione mi preme rispondere in maniera articolata, perché su certi temi non ci si può muovere con la stessa leggerezza del consigliere Moscato. La cittadinanza onoraria è una cosa seria, che si conferisce dopo un’attenta valutazione di opportunità che tiene in considerazione le azioni compiute e le modalità di vita della persona a cui si vuole concedere l’onorificenza. È evidente che la stessa serietà e lo stesso rigore vanno adottati, a maggior ragione, nel caso di un’eventuale revoca. Ad oggi, la vicenda che ha chiamato in causa Rosario Crocetta appare confusa e costellata di dichiarazioni contrastanti da parte di soggetti costituzionalmente importanti e autorevoli: da una parte la stampa, con la sua libertà di opinione e di critica, dall’altra la magistratura, baluardo di legalità e organismo cui tutti ci appelliamo. Si tratta di una vicenda maleodorante e spregevole da qualunque punto di vista la si guardi: lo sarebbe se fosse vera in tutte le sue circostanze, e lo sarebbe altrettanto se fosse invece un’operazione mediatica non supportata da riscontri oggettivi. Appare logico e opportuno, quindi, attendere che la storia si dipani prima di esprimere qualunque parere e di crearsi un convincimento; figuriamoci se questo è il momento giusto per pensare a petizioni e a giudizi sommari!. Ciò, tuttavia, non mi esime dal prendere posizione: ho già detto che la vicenda sarebbe disdicevole se risultasse vera, e dico anche che il Presidente della Regione sicuramente ci ha deluso in termini di azione di governo, proprio perché in lui riponevamo fiducia e stima in virtù delle sue precedenti esperienze e del rapporto con la nostra città. Spregevole è sicuramente la figura di Tutino, anche a prescindere dalla frase che gli viene attribuita, e dunque si potrebbe spendere un giudizio su alcune nuove amicizie di Crocetta; ma questo non trasforma una persona che ha condotto importanti battaglie antimafia e ha messo a rischio la sua vita in un mostro. Sarà la storia a fare chiarezza, anche se, per come conosco Crocetta, ritengo impossibile che possa non avere reagito ad una frase tanto indegna. Per il momento, ritengo che permangano tutte le motivazioni che ci hanno indotto a conferire a Rosario Crocetta la cittadinanza onoraria di Vittoria. A Moscato voglio dire che trovo meschino e puerile il tentativo di infinocchiare i Vittoriesi diffondendo una foto che ritrae me e Crocetta sul palco per un comizio: io mi onoro di essere stato uno degli amici e sostenitori di un uomo che da sindaco di Gela era osannato da tutti e portato da esempio anche a Vittoria, che è stato europarlamentare e che da candidato alla Presidenza della Regione puntava all’evoluzione della Sicilia in termini di legalità. Quindi, quella foto non mi crea alcun disturbo: continuerò a essere onorato dell’amicizia di Crocetta se, come spero e sono convinto, la versione della magistratura e dello stesso Presidente sarà confermata. Viceversa, se la vicenda dovesse risultare vera, evidenziando un radicale mutamento di posizione e di etica del Presidente, è evidente che il distacco tra noi sarà totale. Ad oggi, di chiaro vedo solo il travaglio umano di Crocetta, che senza aver rubato nulla, senza aver corrotto o esserlo stato, sta subendo un colpo durissimo e doloroso. Voglio infine ricordare agli sciacalletti locali che nei momenti immortalati dalle foto che hanno divulgato c’era anche la stimatissima Lucia Borsellino, vera vittima di questa operazione di sciacallaggio, e alla quale vanno stima e solidarietà. Trovo disdicevole questa piccolissima questione municipalistica che approfitta del dolore della Borsellino e di Crocetta per occupare piccoli spazi di notorietà elettorale. Se ragionassimo come Moscato, dovremmo intestare al consigliere di FdI lo scandalo delle Olgettine, la corruzione di Mafia Capitale di Alemanno, la compravendita del senatore De Gregorio. Ma noi non siamo mai scesi a questo livello. E Crocetta non è mai stato toccato da ignominie di quel genere.