Ho ricevuto poco fa a palazzo Iacono, la visita del segretario di stato rumeno per le pari opportunità: Ioana Cazacu. L’incontro, che è stato organizzato su richiesta della Flai Cgil Ragusa si è svolto nella sala degli Specchi, ed è stato incentrato sul tema della tutela dei cittadini rumeni che lavorano nella nostra zona.
Nel mio intervento ho sottolineato come a volte si registrino fasi difficili nella vita comune perché spesso una società malata in più settori coinvolge purtroppo anche il mondo del lavoro.
Questo però non deve portare a generalizzare, né tantomeno a criminalizzare una città che offre lavoro ed integrazione agli stranieri. La stragrande maggioranza dei nostri imprenditori agricoli è corretta e anzi offre lavoro e condizioni di vita migliore ai lavoratori che vengono dall’estero. Ma è chiaro che la devianza esiste anche qui, soprattutto in luoghi di lavoro come le campagne, luoghi periferici e spesso nascosti dove è più facile si annidino scarsa cultura e scarsa professionalità.
Di certo, non possiamo sottrarci al dovere della denuncia di queste sacche di inciviltà e di violenza, e quando la violenza è perpetrata sulle donne è ancora più esecrabile per cui la denuncia deve alzarsi ancora più forte.
Noi oggi siamo impegnati, non solo come Amministrazione comunale, ma come una intera Città, a combattere questo fenomeno che esiste ed è preoccupante. Non solo la CGIL, che oggi ha organizzato questo incontro, ma altre associazioni si impegnano in favore dell’integrazione dei lavoratori stranieri. Sono stato felice di registrare la presenza, oggi, anche di padre Beniamino: un’icona di questo impegno di accoglienza e di integrazione degli stranieri. Più volte, attraverso i mass media, padre Beniamino ha lanciato denunce e accuse coraggiose, richiamando la coscienza di ciascuno di noi a una maggiore attenzione su quello che ci accade attorno.
In prefettura è stato istituito un tavolo, del quale fa parte l’amministrazione comunale di Vittoria, per monitorare e trovare una soluzione al fenomeno. Con le forze dell’ordine c’è un rapporto proficuo e siamo in prima linea per contrastare il fenomeno; anzi, a breve, ai progetti di integrazione e accoglienza destineremo, sempre in accordo con la prefettura, uno dei beni sottratti alla mafia e mi auguro che si trovino presto formule, soggetti e fondi per gestire questi progetti.