Replico alle dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione dal presidente di Confcommercio, Antonio Prelati, in merito all’ordinanza di chiusura del mercatino settimanale nella giornata di domani, sabato 20 giugno. A Prelati dico che di illegale, nella mia ordinanza, non c’è nulla, a meno che il presidente di Confcommercio non segua un suo Codice personale. Gli rispondo anche che, mentre io non temo alcuna azione di risarcimento danni, sarà chi eventualmente creerà danni alla città a pagarli caramente. Invito perciò Prelati a non fomentare disordini e a non esacerbare gli animi, tradendo la sua posizione di rappresentante di categoria per privilegiare l’antagonismo politico di presentatore di una lista di opposizione di destra, che rende il suo ruolo di presidente Confcommercio poco credibile.
La sua posizione, peraltro, è incoerente rispetto alla mia nota di riscontro alle associazioni di categoria, alle quali ho mandato ieri un messaggio distensivo e costruttivo. Su alcune questioni, come il rispetto della città, il rispetto della legalità, la tutela del decoro urbano e l’esigenza di salubrità, anche a tutela degli operatori del mercatino, non si può indulgere. Bisogna garantire condizioni di lavoro dignitose a chi opera correttamente: queste persone vanno sostenute dall’amministrazione comunale rispetto alle sanzioni irrogate nei confronti di chi non si attiene alle regole e non ha rispetto per la città.