Intervengo nel dibattito sui ritardi nella realizzazione delle più importanti infrastrutture viarie del territorio. Condivido la sollecitazione del presidente provinciale della Cna, ribadita (relativamente ai fondi ex Insicem) anche dal mio esperto alle Attività produttive, Angelo Fraschilla. Continuiamo ad essere uno dei luoghi più produttivi dell’isola, con una grande commercializzazione e con un enorme numero di mezzi di trasporto movimentati dalla nostra economia, ma per le infrastrutture nulla si muove. L’aeroporto di Comiso è ben lontano dall’essere utile per il lavoro e il commercio, e non possiamo che auspicare un aumento delle rotte, al momento ancora esigue; il gommato va considerato una sventura, perché il raddoppio della Ragusa-Catania non viene ancora realizzato e la realizzazione della Siracusa-Gela non suscita l’interesse di chi, a livello nazionale, dovrebbe garantire il proprio impegno anche in favore di questo territorio. È imprescindibile che da Gela parta l’avvio di un altro lotto, affinché nel più breve tempo possibile ci si possa collegare con i lotti dell’autostrada in arrivo a Modica. Solo così si può pensare ad uno sviluppo infrastrutturale dei trasporti, nella speranza che anche la linea ferroviaria diventi realtà. Se avessimo una ferrovia efficiente non piangeremmo i disagi provocati dai crolli dei viadotti e dalla situazione vergognosa di molte strade. È giunto il momento che tutto il territorio cominci a pretendere, anziché chiedere come ha fatto finora, interventi concreti per spezzare l’isolamento infrastrutturale.