Abbiamo scelto la solidarietà quale tema, e il centro di accoglienza di Padre Beniamino Sacco, che ringrazio per averci accolto, per la tappa vittoriese dei sindaci iblei contro le politiche di smantellamento delle autonomie locali decise dal governo nazionale. Questa mattina, i sindaci dei dodici Comuni della provincia, accompagnati dai presidenti dei Consigli comunali, ci siamo dati appuntamento nell’auditorium della parrocchia dello Spirito Santo, nel quartiere Forcone, diventato un logo simbolo di solidarietà e di accoglienza, non solo per i migranti; un centro che deve affrontare ogni giorno mille problemi e che aspetta ancora risposte concrete dalla Regione. Oggi, infatti, assistiamo sempre di più ad uno scollamento tra la politica nazionale e regionale e i sindaci che sono in prima linea e toccano ogni giorno con mano i problemi della collettività. Non ci sentiamo più rappresentati da chi governa Stato e Regione e pretendiamo una posizione più decisa da parte dell’Anci nazionale, che non può e non deve appiattirsi sulla linea scelta dal governo. Ormai è tale lo scollamento tra i vertici della politica nazionale e regionale e i comuni che sembriamo due corpi separati. Da un lato c’è chi continua ad occuparsi di abolizioni di province e senato e, mentre sono ancora tante, troppe, le risorse che vengono dirottate altrove, noi sindaci siamo in prima linea, costretti a fare i salti mortali per offrire servizi decenti con sempre meno risorse, a cercare di risolvere problemi quotidiani di manutenzione: di strade, di scuole, di condotte idriche; soprattutto non abbiamo abbastanza risorse per i servizi sociali e per dare aiuto ai tanti cittadini che, sopraffatti dalla crisi economica, si rivolgono a noi.
Adesso che le elezioni si avvicinano siamo certi che avremo tante visite di candidati e moltissime altre promesse, ma siamo altrettanto certi che avremo molte difficoltà a sostenere chiunque, di qualunque colore politico, si candiderà, se continuiamo ad avere sempre e solo risposte inesistenti.