A proposito della proposta avanzata dai consiglieri del secondo circolo del Pd di Vittoria, relativamente alla variante al Piano regolatore generale. Accolgo con piacere la posizione dei consiglieri Caruano, Fiore, Formica, Incorvaia e Romano sul Prg. Ne colgo l’aspetto positivo, anche se superfluo, perché l’amministrazione comunale ha da sempre cercato il dialogo con tutte le forze politiche, e il neo-assessore Cilia ha avviato per l’ennesima volta il confronto per trovare ipotesi di soluzioni condivisa. Immagino che i cinque consiglieri che avanzano la proposta di ritirare il ricorso al Tar lo sappiano, dal momento che hanno partecipato alla genesi e all’evoluzione dello schema di massima. E mi riferisco in particolare a Govanni Caruano, che da ex assessore all’Urbanistica è uno dei padri fondatori dello schema di massima del Prg. Registro con favore il fatto che chi lo ha portato avanti non sia così affezionato alla propria creatura e dimostri apertura nei confronti dell’opposizione, nonostante quest’ultima non abbia mai scelto il dialogo, ma sempre e solo la prevaricazione. Ma il Prg è troppo importante per farne oggetto di scontro; auspico che vi sia la voglia di elaborare un documento conforme alle direttive di piano, che salvaguardi gli spunti innovativi dello schema di massima e superi le inadeguatezze storiche del vecchio Prg, inadatto ad affrontare l’evoluzione urbanistica della città e lo sviluppo economico del territorio. Quanto al contenzioso esistente, anch’io auspico una soluzione politica e non giudiziaria, anche se è evidente che la sussistenza di un ricorso e delle diverse prospettazioni giuridiche che ne sono state fatte non rappresenta materia di scambio politico-elettorale, ma può essere oggetto di transazione qualora si raggiunga un obiettivo amministrativo comune.