Piscina Terranova, emessa un’ordinanza per la messa in sicurezza

Ho emesso un’ordinanza, indirizzata al commissario liquidatore della Piscina Terranova, Maria Bellia, affinché provveda alla messa in sicurezza dell’impianto sportivo, che versa in evidente stato di degrado. Nel provvedimento vengono elencati dettagliatamente gli interventi necessari a salvaguardare la pubblica e privata incolumità: ripristino e messa in sicurezza dell’impianto elettrico, attualmente non protetto; ripristino delle recinzioni; ripristino del cancello posto fuori guida ubicato in Via Menotti Serrati; messa in sicurezza dei tombini di ricircolo dell’acqua delle vasche; ripristino della copertura in legno; messa in sicurezza degli infissi, divelti, di accesso al manufatto centrale e alla zona vasche, con sostituzione dei vetri infranti. Al commissario liquidatore è stato assegnato il termine di trenta giorni dalla notifica dell’ordinanza, trascorsi infruttuosamente i quali il Comune interverrà con mezzi propri, in sostituzione e con rivalsa delle spese. Copia dell’ordinanza è stata trasmessa al Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, e all’Assessorato regionale Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca.
Dopo il sopralluogo, effettuato lo scorso 18 gennaio, nel corso del quale ho avuto modo, assieme al comandante della Polizia municipale, Cosimo Costa, e ai tecnici del settore Lavori pubblici, di constatare il degrado in cui versa la struttura, che è stata più volte oggetto di raid vandalici, ho ritenuto doveroso intervenire celermente per scongiurare ogni pericolo per la pubblica e privata incolumità. Al fine di garantire comunque la messa in sicurezza dell’impianto, ho previsto nella mia ordinanza che se il commissario liquidatore non provvederà entro il termine che le è stato assegnato a predisporre tutti gli interventi necessari, sarà la Direzione Manutenzioni del Comune a farlo con mezzi propri e con rivalsa di tutte le spese. La salvaguardia dell’incolumità delle persone non è un optional, e non possiamo permetterci di attendere ancora. Per il resto, proseguiamo con la Regione la battaglia tesa al recupero della struttura e al ristoro dei danni causati dalla gestione commissariale.

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