Replico alle dichiarazioni rilasciate dal Movimento 5 Stelle Meetup Vittoria-Scoglitti a proposito dell’offerta di lavoro a Davide Stival, il papà del piccolo Loris, assassinato lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina. Non mi abbasso a rispondere nel merito a chi, in modo esecrabile, tenta di lucrare visibilità politica su vicende umane, seppur diverse, tutte dolorose e drammatiche. Trovo puerile e maldestro il tentativo di stabilire equiparazioni o graduatorie tra i diversi gradi del dolore e dei drammi umani. Tante, purtroppo, sono le vicende drammatiche che colpiscono le famiglie vittoriesi e non (dalle vittime innocenti di fatti criminosi cruenti, ai suicidi, ad interi nuclei familiari decimati da incidenti stradali, alle vittime sul lavoro). Alcune sono così dolorose e drammatiche da destare grande sensibilità e partecipazione da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni, ma non per tutte si può avere la stessa risposta, e se gli “inopportuni sul punto” Cinque Stelle avessero un minimo collegato il cervello con la tastiera sono convinto che non avrei avuto bisogno di spiegare loro che il dolore non ha confini territoriali e che la solidarietà, a volte, non guarda in maniera leghista al certificato di residenza. Non ritengo pertanto di dovere spiegare un gesto che è stato già abbondantemente commentato, perché ciò mi porterebbe sullo stesso livello, invero molto basso, del Movimento. In merito alla sensibilizzazione nei confronti della vicenda Guarascio, mi limito a dire che l’amministrazione comunale tutta ha avuto un atteggiamento di rispetto e di attenzione, e proprio per tale rispetto, anche e soprattutto umano, non aggiungo altro in merito. A tutti gli altri vittoriesi, invece, ogni giorno dedico energia e impegno e cerchiamo di individuare opportunità di lavoro e di equità sociale. Lavoriamo, inoltre, assieme a tante agenzie sociali, per distribuire solidarietà, nei limiti della legge e delle possibilità economiche, a differenza del M5S Meetup Vittoria-Scoglitti, o di quanti altri sanno solo denigrare e non li vediamo mai impegnati in nulla di realmente sociale.