Rispondo al consigliere comunale Santo Cirica, che ha parlato di “due pesi e due misure nella visione delle incompatibilità”. Leggo, infatti, che il consigliere Cirica mi addebiterebbe la responsabilità di avergli impedito di agire sul fronte della cessione del quinto dello stipendio dei dipendenti comunali. Resto esterrefatto non solo da addebiti che mi sono totalmente estranei e che probabilmente sono motivati dall’ignoranza sul funzionamento della macchina amministrativa, ma anche e soprattutto dall’approccio di Cirica che, nel denunciare pubblicamente la propria situazione di conflitto d’interessi, pretende di sottrarvisi in quanto consigliere comunale. Non conosco a fondo la vicenda, ma se Cirica ritiene che il ruolo del consigliere comunale gli consenta di sottrarsi agli obblighi di legge e all’osservanza delle regole sulla incompatibilità sbaglia di grosso. In ogni caso, non è compito mio effettuare tali verifiche, e comunque l’osservanza delle leggi è rimessa alla sensibilità e all’etica dello stesso consigliere comunale.