Ritengo di nessuna autorevolezza e credibilità le critiche rivolte dal consigliere comunale Francesco Aiello all’amministrazione comunale a seguito della conferenza stampa di fine anno. Lo dimostra il fatto che tali critiche sono animate, per come ha dichiarato lo stesso Aiello, non da un costruttivo spirito critico, che compete all’opposizione e alla città, ma da mero livore personale, dovuto al fatto che il consigliere in questione ha subìto non solo condanne penali, ma anche una condanna civile per aver violato le leggi dello Stato e aver commesso un reato quale la diffamazione. Appare strano che ancora oggi un uomo che è stato delle istituzioni e che ricopre tuttora un ruolo pubblico non capisca che anche lui debba essere sottoposto alla legge e che non esistono più i caporioni che si sottraggono solo per censo politico al giudizio della magistratura. Si rassegni: la legge è uguale per tutti. Quanto al merito delle critiche, Aiello dimostra anche di sconoscere il contenuto delle dichiarazioni che ho rilasciato durante la conferenza stampa di fine anno: i temi da lui indicati sono stati toccati, in alcuni casi con spirito critico, perché non ho nascosto di dolermi di alcuni ritardi e degli obiettivi non raggiunti, e in altri casi con soddisfazione, perché ho dimostrato, con dati alla mano, come rispetto al passato si siano raggiunti grandi obiettivi di buona amministrazione.