Ho letto che si vorrebbe giustificare la difficile situazione nella quale versa il principale sodalizio calcistico vittoriese, con l’assenza sia del Comune, che della politica. Meno male che la politica è assente da queste cose perché non vedo come possa e debba condizionare lo sport; l’Amministrazione comunale, invece, come istituzione è stata sempre presente e continuerà ad esserlo qualora ci sarà una società seria a gestire in maniera efficace, efficiente e, soprattutto, manageriale un campionato che necessita proprio di queste precondizioni e che se verificherà che la società resiste e fa un campionato dignitoso sarà sicuramente premiata con il contributo comunale; viceversa, i soldi pubblici non possono sostituirsi all’imprenditoria privata o agli sponsor, né tanto meno a un assetto gestionale che deve sempre pianificare con anticipo e con cautela le proprie stagioni. Io debbo riconoscere il merito a questi dirigenti di avere fino ad oggi con minimi contributi e con grandi sacrifici di aver portato avanti il calcio in questa ultimissima fase. Ma un Comune, per prestare fiducia e dare soldi pubblici a sostegno dello sport, deve vedere solidità e, soprattutto, mantenimento delle attuali categorie. Non c’è dubbio che, se non fossimo a fine anno, e, quindi, con i bilanci chiusi e le tesorerie chiuse, qualche intervento o contributo straordinario potremmo anche pensarlo. Se ne parlerà a fine gennaio, quando riaprirà la tesoreria o con il nuovo Bilancio; ma solo se il Vittoria Calcio darà prospettive di resistenza e, quanto meno, di permanenza.