Il Mercato ortofrutticolo di Vittoria ha un proprio protocollo di legalità. A sottoscriverlo sono stati, tre giorni fa, oltre al sottoscritto, il Prefetto, Annunziato Vardè, il presidente di Vittoria Mercati Srl, Emanuele Garrasi, i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Avola, Paolo Sanzaro e Giorgio Bandiera, i presidenti di Coldiretti e Confagricoltura, Gianfranco Cunsolo e Sandro Gambuzza, e il presidente dell’associazione concessionari dell’ortomercato, Filippo Giombarresi. Ieri pomeriggio, abbiamo presentato il protocollo, che ha durata biennale, alle associazioni di categoria nella Sala degli Specchi di Palazzo Iacono. Insieme a me, ad illustrare il documento sottoscritto in Prefettura il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Di Falco, il responsabile della Direzione Mercati, Cosimo Costa, e il presidente di Vittoria Mercati Srl, Emanuele Garrasi.
Numerosi gli addetti ai lavori presenti, dal presidente dei concessionari, Filippo Giombarresi (che ha definito il protocollo “uno strumento di difesa dalla criminalità”), al segretario provinciale di Coldiretti, Gianfranco Cunsolo (che ha auspicato “una buona attuazione del patto”), al presidente provinciale di Commerfidi, Salvatore Guastella (che ha proposto che il protocollo possa diventare “un marchio di legalità all’interno del marchio di qualità”), ai concessionari e ai produttori.
Gli obiettivi del protocollo puntano a garantire correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, in modo da prevenire possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nell’ambito del mercato ortofrutticolo.
Ciascuno dei firmatari ha assunto impegni specifici. La Prefettura dovrà eseguire i controlli preventivi per accertare l’assenza di tentativi di infiltrazione mafiosa. Il Comune, attraverso la Direzione Mercati, dovrà segnalare alle forze dell’ordine ogni elemento utile a individuare collegamenti o condizionamenti di soggetti potenzialmente vicini alla criminalità organizzata con operatori economici che svolgono attività all’interno del Mercato; dovrà prevedere nei bandi di concorso, negli avvisi pubblici o in caso di trasferimenti delle assegnazioni o modifiche delle compagini societarie, che i soggetti partecipanti siano sottoposti ad un controllo preventivo antimafia; dovrà promuovere procedure di controllo delle aziende che conferiscono merce all’interno del Mercato ortofrutticolo e segnalare eventuali anomalie alla Prefettura; dovrà prevedere nei provvedimenti concessori e nei rapporti contrattuali la clausola che obblighi gli operatori a dare notizia alla Prefettura, al Comune e alla Vittoria Mercati di ogni tentativo di usura o estorsione, intimidazione o condizionamento di natura criminale in qualunque forma esso si manifesti nei confronti dei concessionari o di altri componenti della compagine sociale o dei loro familiari (fermo restando che permane l’obbligo di denuncia degli stessi fatti all’autorità giudiziaria); dovrà assicurare uno scambio informativo reciproco, attraverso la periodica organizzazione di incontri plurilaterali; dovrà dare impulso alla Polizia locale affinché effettui un attento presidio e monitoraggio nell’area del Mercato ortofrutticolo; dovrà prevedere, direttamente ovvero nell’utilizzo dei bandi di gara relativi ai servizi da acquisire, l’utilizzo delle risorse tecnologiche disponibili, al fine di incrementare progressivamente la tracciabilità dei mezzi di trasporto, delle merci, dei contenitori ed altri beni materiali, nonché delle transazioni; dovrà esercitare le funzioni di alta sorveglianza e di indirizzo strategico in funzione della piena legalità delle attività che si svolgono nella filiera alimentare fino al consumatore, con particolare attenzione all’impegno contro le azioni di contraffazione.
Le associazioni di categoria dovranno promuovere fra i propri associati la massima diffusione della cultura della legalità, favorendo l’adozione di un capillare sistema di controlli relativi alle attività svolte dai trasportatori conferenti merce; e dovranno contrastare decisamente il ricorso al lavoro irregolare. Le organizzazioni dei produttori dovranno contribuire alla piena conoscenza e applicazione delle norme sulla sicurezza e sulla salute sul lavoro e alla vigilanza sul rispetto degli adempimenti previsti; dovranno vigilare sul pieno adempimento degli obblighi relativi alla regolarità contrattuale, contributiva e previdenziale; dovranno contribuire alle azoni di formazione del personale. L’associazione concessionari dovrà promuovere fra i propri associati la massima diffusione della cultura della legalità.
Il protocollo di legalità per il Mercato ortofrutticolo, che probabilmente è tra i pochi del genere in Italia, non è un punto d’arrivo ma un punto di partenza. Nel momento in cui si sta lavorando al marchio di qualità dei prodotti ortofrutticoli locali è importante che vi sia anche un marchio di legalità. Il fatto che a sottoscrivere il protocollo siano stati tutti i soggetti che operano al Mercato dà ulteriore forza al patto. Il Mercato è il nostro motore economico, e l’essere passati dal dossier Sica, che nel 1989 definì l’ortomercato di Vittoria “il buco nero dell’economia meridionale”, da altri dossier prefettizi che fotografavano estorsioni a tappeto e forti condizionamenti criminali, dalla liberazione degli operatori grazie ai blitz delle forze dell’ordine, dall’incendio che nel 2007 ha distrutto diversi box e su cui non si è mai fatta chiarezza, dalla recente indagine della Guardia di Finanza, alle belle parole del colonnello Francesco Fallica, che poco prima di lasciare il Comando provinciale di Ragusa ha sottolineato il “percorso di ripresa della legalità avviato al Mercato ortofrutticolo”, all’odierno protocollo di legalità rappresenta un risultato importante per la struttura e per la nostra città. Questo protocollo è un’assunzione di responsabilità di tutti per rilanciare trasparenza e legalità. Ringrazio quanti lo hanno sottoscritto e quanti vorranno aderire nella fase di attuazione.