PRG: risposta al consigliere Aiello

imagesRispondo  alle accuse lanciate dal consigliere comunale Francesco Aiello all’assessore Filippo Cavallo e al dirigente del settore Urbanistica, Roberto Cosentino, in merito al Piano regolatore generale. In relazione alle accuse di Aiello  che parla di abuso di potere e omissione di atti d’ufficio in relazione alla sua richiesta di effettuare una trasposizione cartografica dell’emendamento allo schema di massima del Prg, mai deliberato dal Consiglio comunale, voglio esprimere la mia solidarietà a Cavallo e a Cosentino, fatti oggetto di strali farneticanti e pressati da alcuni consiglieri per compiere atti contrati alla legge, dietro oscure minacce di denunce. L’assessore Cavallo ha espresso l’idea politica di un Prg condiviso che merita di essere portato avanti non a colpi di nervosismo, come sta facendo l’opposizione, ma con il contributo della città. Il dirigente, dal canto suo, si è già espresso sui vari errori – anzi, oserei dire orrori – compiuti con l’emendamento dell’opposizione, sulle difformità, sull’illegittimità, sull’irregolarità evidenziate nella relazione tecnica fornita per il contenzioso pendente davanti al Tar. Quegli errori si possono riassumere in difetti strutturali della delibera: lesione della par condicio tra aree perequate e aree limitrofe, reiterazione di lotti agricoli interclusi e zonizzazione a macchia di leopardo, incongruenza tra previsione di aree produttive perequate e aree che ricadono nella Zona franca urbana, esclusione di qualunque forma di riqualificazione costiera, incongruenza tra l’emendamento e la cartografia approvati lo scorso 11 aprile dal Consiglio comunale, contrasti e irregolarità insanabili con il metodo – arbitrario e non previsto in alcuna delibera – proposto dal consigliere Aiello (quello sì che configurerebbe l’abuso di potere e la violazione di legge). Ritengo che, nel rispetto reciproco delle competenze, spetti al Consiglio comunale, e in particolare a quei consiglieri che hanno prodotto quell’obbrobrio amministrativo, procedere ai correttivi e agli atti idonei a sanare i guasti da loro stessi creati, nonché impartire, con i mezzi deliberativi in loro potere, le disposizioni all’ufficio su come procedere. Credo che siano già in ritardo.

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