Il Comune di Vittoria ha deciso di dotarsi del registro per le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), cioè il registro dei testamenti biologici che prevede, per tutti i residenti maggiorenni e capaci di intendere e di volere, la possibilità di dichiarare, in forma assolutamente riservata, se, in caso di traumi o malattie invalidanti, intendano avvalersi o meno di terapie per il mantenimento in vita. Nei mesi scorsi il Movis aveva effettuato una raccolta di firme per chiedere un documento di regolamentazione. L’atto è stato approvato dalla giunta municipale il 2 ottobre scorso e approda adesso in consiglio comunale. L’Amministrazione comunale ha fatto la sua parte con attenzione e celerità, recependo le istanze del Movis e dando mandato al segretario generale di redigere il testo. Adesso mi appello ai consiglieri, affinché non lo facciano arenare nelle secche di quel limbo indefinito in cui sono finiti molti altri atti che la città attende da tempo, tra cui il registro delle unioni civili. Chiederò al presidente Di Falco che una seduta venga dedicata solo a queste tematiche in modo che, in tempi brevi, il DAT possa essere approvato (come mi auguro) o bocciato o modificato, ma comunque analizzato e discusso. I problemi che esso chiama in causa sono troppo importanti: eutanasia, fine vita, resistenza terapeutica, donazione di organi, esequie. È già grave che manchi una copertura legislativa specifica, cerchiamo, almeno, di destreggiarci bene con le norme che abbiamo a disposizione. Dal momento in cui il DAT sarà attivo, i cittadini che lo vorranno potranno recarsi all’URP e, in busta chiusa, far pervenire le loro volontà su eventuali alimentazione e idratazione artificiale, modalità di umanizzazione della morte e accanimento terapeutico. L’iter prevede la nomina di due fiduciari che avranno il delicato compito di testimoniare la reale volontà del soggetto.