Sono d’accordo sulla necessità di mantenere a Vittoria il presidio operativo dell’Inps; sostengo l’appello delle organizzazioni sindacali e di categoria e la battaglia che si è intestata il segretario cittadino del Pd, che ha avviato incontri con la direzione provinciale dell’istituto previdenziale ed ha promosso una raccolta di firme. Sono d’accordo con il presidente del Consiglio comunale di Comiso, che sostiene che pezzi importanti dello Stato non debbano lasciare questa parte della provincia. Chiederò con forza che l’ufficio Inps resti a Vittoria, ma che non venga in mente a nessuno che il servizio debba passare a carico del Comune. I Comuni, ridotti al collasso economico dallo Stato, non possono sostituirsi a Ministeri straricchi e spendaccioni per mantenere i servizi statali nelle città. Non è pensabile che ai sindaci venga intimato da più parti di ridurre le spese per i fitti e poi, dall’Agenzia delle entrate al Consorzio agrario all’ex Collocamento all’Inps venga chiesto ai Comuni di farsi carico dei servizi sostituendosi allo Stato. Va impostata una forte azione di protesta contro questa spending review che appare strabica: non ci si può porre il problema del contenimento della spesa solo per la zona ipparina. Invito quanti si rivolgono al Comune a fare una battaglia corale: è impensabile che lo Stato abbandoni una zona operosa come la nostra e pretenda di far ricadere il mantenimento dei servizi sui cittadini vittoriesi. Lo Stato deve mantenere a proprio costo i servizi essenziali. Ci siamo già sostituiti al Ministero della Giustizia per il mantenimento dell’ufficio del Giudice di pace; ma almeno in quel caso era una legge a prevederlo. In questo caso, invece, viene lasciata alla discrezionalità delle sedi regionali la scelta se mantenere o meno un presidio periferico. Allora dobbiamo cominciare a ragionare in maniera inversa: chiediamo noi al Ministero delle finanze di ospitare il nostro ufficio Tributi in una sua sede; chiediamo al Ministero del Lavoro di allocare il nostro ufficio Servizi sociali in una sua sede; chiediamo alla Regione di ospitare i nostri uffici Sviluppo economico e Agricoltura presso i suoi uffici, dal momento che non riusciamo a pagare i fitti degli immobili. Si tratta di enti mille volte più ricchi del Comune, perciò trovo stucchevole il ricatto morale che viene imposto ai sindaci. Su questa tematica sono pronto alle barricate.