Intervengo sulla vicenda del peschereccio “Madonnina” di Scoglitti, sequestrato giovedì scorso dalle autorità maltesi. Giudico insopportabile l’atteggiamento militaresco assunto dalle autorità di Malta nei confronti dei nostri pescatori. Una cosa sono le sanzioni, altra cosa è spianare i mitra. All’equipaggio del “Madonnina” e a quello del “Principessa I” di Licata va la mia solidarietà. L’atteggiamento del governo maltese fa il paio con la strategia guerrafondaia che l’isola dei Cavalieri attua nei confronti dei migranti, verso i quali non mostra alcuna umanità. Trovo inammissibile che l’Italia, che si fa puntualmente carico delle questioni umanitarie, venga trattata in questo modo da Malta. Chiedo perciò alle autorità statali e regionali un’interlocuzione forte e decisa con il governo maltese. Se non si troverà una soluzione immediata alla vicenda, non vedo ragioni per mantenere il gemellaggio tra il comune di Vittoria e quello maltese di Siggiewi. Chiederò al Consiglio comunale di esprimersi sul mantenimento di un gemellaggio con chi tratta i nostri pescatori con i mitra spianati.
Sulla vicenda del sequestro dei motopescherecci di Scoglitti e Licata ieri, il vicesindaco Filippo Cavallo, l’assessore al Decentramento, Salvatore Avola e il responsabile della cooperativa dei pescatori di Scoglitti, Gaetano Cannizzo, assieme al vicesindaco di Licata, Angelo Sambito, e all’assessore alla Pesca di quel Comune, Carmelo Sambito, hanno incontrato a Palermo l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Pesca, Dario Cartabellotta. L’assessore ha informato del fatto che la Regione è in contatto con il Governo di Malta per fissare un incontro tra il presidente Crocetta e il ministro maltese della Pesca, al fine di stemperare il clima di tensione che si sta registrando nei confronti dei nostri pescatori. L’incontro riveste grande importanza, anche in considerazione del fatto che l’isola dei Cavalieri appartiene all’Unione europea. La Regione si è inoltre attivata per ottenere quanto prima dalla Farnesina i tracciati delle due imbarcazioni sequestrate giovedì: se quei tracciati dimostreranno che i pescherecci erano in acque internazionali, come sostengono i nostri pescatori, a quel punto sarà presentato un ricorso alla Corte di Giustizia europea.