Replico al consigliere comunale Francesco Aiello in merito alla scomparsa di Carlo Cottone. In realtà la vicenda di Cottone è stata seguita con umanità e professionalità dal comune di Vittoria, anche attraverso un contributo per permettergli di ricongiungersi alla famiglia che aveva dichiarato di avere in Thailandia. A distanza di un mese, però, Cottone, rientrato in Italia, aveva deciso di vivere in Piazza del Popolo, rifiutando categoricamente ogni proposta di aiuto, anche l’inserimento in una casa famiglia.
Il 25 luglio il trattamento sanitario obbligatorio proposto dal medico di base non era stato convalidato dal Dipartimento di salute mentale dell’Asp e solo il 30 luglio l’amministratore di sostegno era riuscito a convincere l’uomo ad entrare nella comunità Beautiful day, dove però è rimasto un solo giorno. Il 31 luglio la polizia di Stato, allertata da funzionari del Tribunale di Vittoria, lo ha riaccompagnato alla Beautiful day dalla quale il 2 agosto Cottone si è nuovamente allontanato, dopo avere rifiutato la terapia farmacologica e minacciato il suicidio.
A quel punto i Servizi sociali del Comune hanno richiesto un immediato inserimento in una comunità terapeutica assistita. Il giudice tutelare lo ha ritenuto opportuno e Cottone è stato trasferito nella comunità Villa Elce, a Brucoli dove qualche giorno dopo è deceduto.
Questo è quanto è stato fatto dal comune; purtroppo, però, gli sciacalli si aggirano sempre attorno ai morti e anche in questa occasione Aiello si conferma, uno sciacallo politico. Lasci stare le polemiche, abbia rispetto per il dolore della famiglia dello scomparso ed eviti queste operazioni di bassissimo livello che di certo non gli portano i consensi elettorali che spererebbe di ottenere, ma rivelano solo la sua tendenza a mestare nel torbido ogni qualvolta si verificano episodi luttuosi.