Replico alle dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione da Nello Dieli, Marco Piccitto e Arcangelo Mazza a proposito degli strascichi giudiziari dell’occupazione della sala consiliare, avvenuta il 5 ottobre 2011. Bisogna riconoscere che gli esponenti di Patto per Vittoria non hanno mai brillato per originalità e sagacia. In questo caso, però, hanno perso un’occasione preziosa. Capisco che i tre fanno parte di una politica abbrutita dai complessi di inferiorità elettorale, ma giungere ad esternare solidarietà agli aggressori piuttosto che alle vittime, e tirare in ballo mia figlia senza che nessuno ne avesse mai parlato nei comunicati stampa è un’operazione di pessimo gusto, che segna nel già scadente dibattito politico cittadino un punto di non ritorno. Considerato che nel diffondere la notizia dell’udienza preliminare non era stato fatto alcun cenno alla tipologia delle minacce, che peraltro non sono state imputate ad Aiello, il quale ha svolto nella vicenda il ruolo di sobillatore, la presa di posizione di Dieli, Piccitto e Mazza rivela che tra di loro non condividono solo l’azione di protesta nei confronti della mia amministrazione, ma sconfinano, raccontandosi vagliardizze e facendosi solidali e forti nel branco politico. Mi complimento per il loro senso di legalità e di etica, concetti dei quali si riempiono la bocca in conferenza stampa. Con la brillante trovata della solidarietà agli aggressori hanno conquistato un primato inedito: Rocchetta e gli altri sette ringrazieranno.