Annullata altra illegittima richiesta del Ministero dell’Interno di 60 mila euro.

A distanza di pochi giorni dall’annullamento della cartella esattoriale di 150 mila euro, otteniamo un’altra sentenza di annullamento nei confronti di un atto illegittimo dello stesso Ministero che, stavolta, richiedeva la restituzione di 60mila euro ad una vittima innocente di mafia. Il tribunale di Catania, prima sezione civile, a cui ci eravamo rivolti per richiedere l’annullamento della delibera del Comitato di solidarietà, istituito presso il Ministero dell’Interno, ha accolto la nostra domanda, annullando la delibera ministeriale, che avrebbe altrimenti portato ad un’odiosa esecuzione dello Stato contro la vittima, e condannato inoltre il ministero al pagamento delle spese di lite per essere rimasto totalmente soccombente. Doppia è la soddisfazione sia perché abbiamo sventato un abuso ministeriale, sia perché tale abuso era perpetrato  nei confronti di una vittima della mafia che, ritengo, dovrebbe avere attenzioni e solidarietà da parte dello Stato piuttosto che vessazioni e tentativi di esecuzioni illegittime. L’importante esito giudiziario ha sancito che qualunque provvedimento ministeriale di riforma o revoca parziale delle provvidenze in favore di vittime di atti di criminalità  non può prescindere dal passaggio in giudicato di tutti i procedimenti  penali e civili che accertino i fatti e quantifichino i danni subiti dalla vittima, non potendosi fondare su sentenze ancora non definitive seppure immediatamente esecutive. Sconfitta bis, dunque, nell’arco di pochi giorni per il Ministero che ora dovrà pure rimborsare le spese legali. Vorrà dire che, invece di azionare esecuzioni infondate e cartelle illegittime, il Ministero dovrà far fronte ai propri impegni  e se li disattenderà, entro i termini di legge fissati, saremo noi a procedere a pignoramento nei confronti del Ministero.  Se ciò dovesse avvenire per inadempienza degli apparati di governo statale sarebbe veramente una vicenda da striscia la notizia o ancor peggio. Confidiamo realmente di non dover vedere uno Stato che mentre manda cartelle di Equitalia ai contribuenti, non onora i propri debiti.

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