
Affidare al teatro, ed alla sua magia il compito di recuperare un mondo, quello dei reclusi, troppo spesso lasciato di proposito nel suo isolamento punitivo, credo sia un’iniziativa positiva, che accolgo e sostengo con favore. Ovvio che l’attività teatrale costituisce solo uno dei momenti, magari non quello prioritario, attraverso i quali si avvia e, molto spesso, si concretizza l’importante processo di recupero, sociale e culturale, di chi è chiamato a pagare il suo debito nei confronti della società. Credo, però, che, inserito in una più ampia procedura penitenziaria, possa dare un importante contributo in termini di valori etici e di capacità di socializzazione. Per queste ragioni il comune di Vittoria ha ritenuto di promuovere, insieme ad altri enti, questo laboratorio teatrale nella casa circondariale di Ragusa: non farlo sarebbe stato perdere un’importante occasione di dare un positivo sostegno a quanti vivono in detenzione.